La “regola dei 5 secondi”: cosa dice la scienza?
Cosa fare quando il cibo cade a terra? Si può mangiare o è da buttare? La popolare “regola dei 5 secondi” dice che se lo si raccoglie velocemente, entro 5 secondi appunto, può essere mangiato in tutta tranquillità perché i batteri non hanno hanno fatto in tempo a contaminarlo.
In realtà la contaminazione può avvenire istantaneamente, in meno di 1 secondo in certi casi. Lo hanno dimostrato già diversi anni fa alcuni ricercatori della Rutgers University (New Jersey, USA) con un esperimento condotto su differenti tipologie di alimenti e superfici (https://journals.asm.org/doi/10.1128/AEM.01838-16).
Nonostante l’argomento possa apparire “leggero”, la ricerca è stata svolta rispettando solide basi scientifiche in modo da ottenere risultati incontrovertibili. Come? Diverse superfici (acciaio inossidabile, piastrelle di ceramica, legno e tappeto) sono state inoculate con batteri e poste in contatto con cibi quali anguria, pane (sia tal quale che spalmato con burro) e caramelle gommose. I tempi di contatto nella prova andavano da meno di 1 secondo a 5 minuti.
Il cibo più contaminato, indipendentemente dal tempo di contatto, è risultato l’anguria, soprattutto per via della sua umidità che favorisce il trasferimento dei batteri, ma anche a causa della sua superficie liscia. Per tutti gli altri cibi analizzati, a tempi di contatto più lunghi corrispondeva una maggiore contaminazione, e questo risultato è abbastanza ovvio. Ha invece sorpreso anche gli stessi ricercatori scoprire che la superficie con il minore trasferimento fosse il tappeto, probabilmente perché, per la sua stessa morfologia, l’area in effettivo contatto era inferiore rispetto alle altre superfici.
In conclusione, la “regola dei 5 secondi” è una semplificazione estrema della realtà: è vera nel senso che meno il cibo sta a terra e meno si contamina, ma oltre al tempo di contatto bisogna tenere in considerazione altri fattori legati al tipo di alimento e di superficie. Più un alimento è umido e liscio e più sarà soggetto a contaminazione batterica, soprattutto se cade su una superficie omogenea. In questi casi, allora, meglio buttare!
(Foto: Polina Tankilevitch, Pexels)